La Fil Fer Company

Una volta l’ingegno la faceva da padrone.

Dopo la guerra la voglia di “rinascere” faceva si che le idee prendessero forma nei bar o nelle piazze del paese, pur non avendo nulla a disposizione.

Ecco perché con materiali poveri, del semplice Fil da Fer …e tanta allegria si dava vita a carri allegorici che riprendevano fatti di vita vissuta o notizie date dal Telegiornale…..

 

il Bar Moderno

il Bar Moderno

 

LA FIL FER COMPANY

La nostra storia si sposta ora al Caffè Moderno che, non più esistente da mezzo secolo, si trovava al confine tra Piazza Garibaldi e Via Roma, nel lato degli attuali portici.

In quel caffè si riuniva una compagnia di giovani amici che, in vista del Carnevale 1956, su proposta di Giacomo Grosselli e Luigi Tamborini, decide di allestire un carro per la sfilata.

L’idea sorge ispirandosi al buon esito ottenuto dai “Pompieri” e sulla scorta dell’esperienza di Luigi Tamborini e Sandro Moroni che avevano partecipato all’avventura del “Biscione”.

Nasce così la Fil Fer Company che, per una decina d’anni, sarà una presenza costante e caratteristica delle sfilate del Sabato Grasso.

 

Il Carro de L'Ospedale

Il Carro de L’Ospedale

 

I carri verranno costruiti con materiali poveri e di recupero, tenuti insieme dal filo di ferro, da cui la ragione sociale, ideata da Giacomo Grosselli.

Il carro verrà messo a disposizione dalla SIAI Marchetti che, anche in questo prestito, dimostra il forte legame con la comunità sestese.

Si tratta di uno dei carri usati per trasportare pezzi di aereo dall’officina di Sesto a quella di Vergiate.

L’allestimento sarà fatto all’Abbazia, in un capannone di Mola Calzature.

 

L'Ospedale - il Carro

L’Ospedale – il Carro

 

La motrice del carro sarà di volta in volta reperita da Luigi Tamborini, operante nel settore trasporti, secondo disponibilità, un anno sarà addirittura un compressore stradale, altrimenti definito schiacciasassi.

Soci fondatori della Fil Fer Company, e protagonisti della sfilata del 1956 sono: Luigi Barili, Sandro Callone, Gianni De Micheli, Luigi Fontana, Giacomo Grosselli, Luigi Julita, Sandro Moroni,  Aldo Mottura, Luigi Tamborini ed Ennio Vettori.

 

DALL’OSPEDALE A UNO SGUARDO DAL PONTE

Negli Anni Cinquanta è di gran moda il “fungo cinese”, una massa mucillaginosa generata da microrganismi viventi nella soluzione del tè e si ritiene che l’infuso, bevuto, abbia delle virtù terapeutiche.

A Sesto si era nel frattempo iniziato a praticare l’allevamento dei polli in batteria, nutrendoli con i mangimi, in alternativa al tradizionale pollaio e al granoturco; questa novità aveva creato il timore di malattie.

il Carro chiamato L'Ospedale

il Carro chiamato L’Ospedale

 

E così la Fil Fer Company, prendendo lo spunto da questi due fatti, presenta al Carnevale 1956 il carro denominato “L’ospedale”, con alcuni personaggi vestiti da donna, dove c’è una stufa con una pentola fumante nella quale sta cuocendo una portentosa medicina.

“L’ospedale” è ben valutato dalla giuria che attribuisce il terzo premio e anche il premio per il carro più umoristico.

(continua)

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Pubblicata il by Lo Staff ILSC Caricata in Una Bella Storia Sestese

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