Si parte dll’ambiente raffinato ed aristocratico della Sonata di Leclair, un brano, come molti dell’epoca, destinato ad amanti della musica, virtuosi dilettanti che apprezzavano quest’arte eseguendola direttamente, proprio come facciamo noi oggi ascoltandola su Spotify o YouTube.
Si arriva quindi al fantasmagorico virtuosismo di Bartok, contaminato da suggestioni popolari.
Questi brani fanno da cornice a due capolavori: il primo è Duetto n.1 KV 423 di Mozart per violino e viola, dove la musica per dilettanti assume forme e contenuti quasi sinfonici; il secondo è il Duetto notturno di Filippo Manfredi e Luigi Boccherini, detto “La buona notte” da nome del suo ultimo movimento: si tratta di musica che racconta e descrive, figlia di quella cultura colta che animerà Lucca nel Settecento e che Carlo Bellora ha magistralmente sondato nella sua monografia su Filippo Manfredi.