Finito il primo conflitto mondiale, il successivo dopoguerra segna un notevole taglio alle commesse militari per le industrie operanti nel settore aeronautico, le quali subiscono un pesante contraccolpo produttivo ed occupazionale tentando una riconversione nel settore civile, anche non propriamente aviatorio.
Così anche a Sesto Calende si riparano camion FIAT e si costruiscono motoscafi e
cabinati ad uso trasporto passeggeri, oltre a lavori vari di falegnameria.
E per trovare nuovi sbocchi commerciali verso i mercati esteri, tra la fine degli anni ’10 e l’inizio degli anni ’20 la S.I.A.I., come molte aziende aeronautiche italiane, inizia con i propri piloti ed apparecchi tutta una serie di raid aerei e voli primato per cercare di vendere i propri prodotti.
Il pilota Jannello nel 1919, con un S.13, giunge primo all’edizione della Coppa Schneider svoltasi a Montecarlo ma, per una presunta irregolarità, viene squalificato.
Il collaudatore Taddeoli vola invece, nel luglio di quell’anno, da Sesto Calende a Ginevra con un idrovolante S.16 dopo aver superato il Sempione.
Il 20 settembre 1920 l’idrovolante S.12, pilotato da Luigi Bologna, vince l’edizione della Coppa Schneider svoltasi a Venezia.
Le commesse fortunatamente non tardano ad arrivare e diversi esemplari di apparecchi sono venduti a clienti civili e militari in varie parti del mondo: Spagna, Olanda, Finlandia, Francia ed anche nei paesi dell’America Latina.
In una pubblicità apparsa sulla rivista L’Ala d’Italia del 1922 è pubblicato un dato interessante circa la diffusione e la vendita degli apparecchi della S.I.A.I.
Vi si legge infatti: «Dalla Scandinavia al Marocco, dalle Americhe al Giappone, di successo in successo volando e perfezionandosi, gli idrovolanti Savoia trionfano tecnicamente e commercialmente in tutti i cieli del mondo».
Queste commesse però non sono sufficienti a mantenere gli organici del periodo bellico, tanto che la direzione si vede costretta a ridimensionare la forza lavoro a 271 dipendenti, tra cui 10 donne e 39 apprendisti.
Ma a partire dal 1922 alla S.I.A.I. avvengono importanti cambiamenti ai vertici tecnici; l’ing.Raffaele Conflenti lascia infatti questa azienda ed il suo posto è occupato dall’ing. Alessandro Marchetti.
Da questo momento e per oltre trent’anni le vicende di questa ditta si legheranno
all’estro, alle capacità ed abilità tecniche di questo valente ingegnere proveniente dalla VickersTerni…
Tratto dal Libro ‘PIUCENTO’