Al termine della Prima Guerra Mondiale il mercato del trasporto aereo civile in rapido sviluppo spinse la S.I.A.I. ad affidare all’Ing.Conflenti lo sviluppo di un idrovolante di linea da proporre alle varie compagnie aeree che stavano sviluppandosi in tutta Europa.
Direttamente derivato dai precedenti S.8 ed S.9, l’S.16 era caratterizzato da un aspetto
convenzionale per l’epoca, ovvero struttura a scafo centrale, biplano, monomotore ad elica spingente azionata da un motore 6 cilindri a V della Fiat capace di 300 CV e presentava un compartimento a cinque posti a sedere per i passeggeri.
Venne realizzata una seconda versione, denominata S.16bis, caratterizzata da scafo e bordi d’attacco alari rinforzati e maggiore capacità di combustibile.
Visto purtroppo lo scarso interesse suscitato dal mercato civile, la S.I.A.I. approntò una versione militare destinata al ruolo di ricognitore e bombardamento leggero (S.16bis M – Militare) e una versione apposita per la Regia Marina (S.16ter), caratterizzata quest’ultima dal nuovo motore Lorraine-Dietrich 12 Db da 400 CV.
Proprio questa versione divenne famosa grazie alla Crociera dei 55.000 km del trasvolatore De Pinedo, decretando un certo successo commerciale, seppur tardivo, del velivolo.
Tratto dal Libro ‘+100’