Il “Sasso della Preja Buja” si trova a Sesto Calende (VA) in località S.Vincenzo. E’ un masso erratico di grandi dimensioni di serpentino scistoso, depositato dai ghiacciai provenienti dalla Val d’Ossola durante la glaciazione del Quaternario. E’ circondato da altre rocce, anch’esse incise a “coppelle”, connesse a riti di magia buona praticata con olii e fuoco.
Fin dai tempi della Civiltà di Golasecca la Preja Buja ha rappresentato un luogo magico, rituale, dai poteri taumaturgici, legato alla fertilità: ancora agli inizi del secolo scorso le donne andavano a chiedere al sasso di diventare madri o di proteggere la gravidanza in atto. Il masso ha forma di chioccia (la Pita d’Oro, da una antichissima leggenda) ma è stato modellato, probabilmente dai nostri avi golasecchiani tra il IX e l’VIII sec. a.C., per darvi la forma di ariete.
Questo riporta appunto alla ritualità magica, spiegata dalla Paleoastronomia, disciplina che si riferisce alla pratica dell’astronomia tra le civiltà del mondo antico.
L’ariete è infatti simbolo di fecondità e virilità, è il primo segno dello zodiaco e corrisponde all’equinozio di primavera. Il muso dell’ariete nel megalite sestese è infatti rivolto verso Ovest , e il 21 marzo il sole ne illumina l’occhio, inciso proprio a forma di sole con i raggi.
I frammenti che noi proponiamo sono stati raccolti da terra (e non
staccati dal masso!) nei giorni di luna piena, e montati artigianalmente in Ag 925/1000 rodiato.
Approfittatene con i nuovi arrivi degli ultimi pezzi raccolti in una occasione molto particolare, la mattina dell’eclissi di Venere!
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