IL MUSEO CIVICO DI SESTO CALENDE SI PROPONE CON RINNOVATA ENERGIA

Conoscere, Giocare e Divertirsi al Museo
Questa Domenica 25 Settembre 2016 il Museo è aperto a tutti con ingresso gratuito e si presenta con una rinnovata veste e con nuovi allestimenti che rendono vive le testimonianze lascateci dai Golasecchiani.
Sono i nostri antenati, i nonni dei nonni, in una continuità generazionale che ci stimola a cercare di conoscerli meglio.
Vissuti sul medesimo nostro suolo, hanno dissodato e coltivato i nostri stessi campi, hanno costruito le loro capanne ove noi abbiamo le nostre case, hanno pescato nel nostro fiume, hanno navigato il lago per i loro commerci, hanno combattuto per la loro e nostra sopravvivenza.
Il Museo vuole farci toccare con mano la loro vita, il loro ambiente familiare, i loro attrezzi, le loro stoviglie, i loro monili.
Così i reperti non sono solo oggetti per noi insignificanti esposti in una bacheca, ma diventano momenti di vita vissuta che ci emozionano e nei quali riconosciamo le basi della nostra cultura.
Domenica la nostra visita al Museo sarà un momento per riconoscerci tutti figli degli stessi progenitori, e le attività proposte contribuiranno a creare la dimestichezza che abbiamo perduta verso i nostri comuni antenati.
Alle ore 11, verranno ufficialmente presentati il nuovo layout e i nuovi bellissimi allestimenti, in un incontro che vuole essere quasi una nuova inaugurazione. Seguirà un aperitivo per gli intervenuti.
Alle ore 15 verrà presentato dall’autrice Daniela Piolini un nuovo libro dal titolo: “Il Fiume Azzurro – il Ticino e i Celti di Golasecca”.
Il libro è particolarmente dedicato ad un pubblico giovane, ed è uno straordinario strumento didattico che apre una finestra sul nostro passato.
Dalle 16 alle 18 saranno organizzati giochi educativi e laboratori interattivi per i ragazzi dai 6 ai 14 anni.
Alle 16, per i bambini più piccoli, alle 17 per i più grandi.
La partecipazione è gratuita, ma è opportuno prenotarsi (in biblioteca o al museo) per poter organizzare al meglio le attività.
Renzo Besozzi