Ho sentito spesso affermare che la pratica delle costellazioni é un “teatrino” – in un’accezione ironica certamente – in cui le persone fingono di “interpretare” un personaggio.
Vero: le persone rappresentano altre persone o entità astratte come l’Amore o il Coraggio (giusto per citarne due a caso), ma non è vero che si finga di rappresentare un personaggio, – anche se forse la parola stessa rappresentante può in fondo effettivamente fuorviare.
La parola rappresentante in costellazione ha un valore diverso da quello giuridico; ha il senso di mostrare-farsi vedere-rivelarsi.