La sindrome di nonna papera … Lo zen e l’arte della pasta fatta in casa
di Paolo Maggioni
Nella vita ci sono decine o centinaia di incontri che le danno una svolta o comunque introducono un cambiamento alla routine, certo non ti immagineresti mai che uno di questi incontri possa avvenire sugli scaffali di un negozio di casalinghi.
Si perché quel giorno in un angolo imboscato da Moroni ho incontrato, o meglio re-incontrato, la mitica Imperia della mia Nonna. Stavo cercando non so cosa e l’ho vista che mi guardava facendomi tornare in mente i momenti della mia infanzia in cui tutto il nipotame era chiamato a rapporto per aiutare a preparare il pasto del giorno di festa. Detto fatto l’ho comprata e così le mie Domeniche mattine non sono state più le stesse.
Parleremo solo di pasta fresca ora, il raviolo ha una complessità filosofica intrinseca che non si può esaurire in un intervento sul blog mentre lo gnocco è una categoria a parte che non può essere fissata dallo scritto.
Perché la preparazione della pasta è molto zen ?
Digitate su google qualunque definizione e vedrete che combacia con il mettetersi a lavorare l’impasto con le mani, stenderlo e ricavarci pasta di diversi formati: un’esperienza che ritempra ed appaga lo spirito. E attenzione alla planetaria, aumenterà a dismisura la produttività, ma questo non ripagherà mai la perdita della sensazione di schiacciare i palmi nella farina e vederla diventare una palla pronta all’uso.
Nota a latere, visto che preparare pasta per due o per venti richiede più o meno lo stesso sforzo, sarete amati da parenti, amici e vicini di casa!
Qualche nota base ?
Iniziate ad impratichirvi con la farina 00, io uso un uovo ( possibilmente fresco ) ogni due etti allungando con un po’ di acqua calda, poi introducete l’uso di farine diverse ( castagne, farro, ceci, saracena) per variare la varietà della produzione ricordando di tenere sempre
un rapporto di uno a quattro con la farina di frumento. Solo in ultimo cimentatevi con paste che contengano altri ingredienti dato che risultano più difficili da lavorare. Qui il limite è solo la fantasia e ciò che riuscirete a trovare su Internet, cito a caso qualche esperimento riuscito con zucca, luppolo selvatico, barbabietole, ortiche e vino rosso.
Il tempo richiesto non è molto, questa mattina per produrre un chilo di tagliolini è bastata un’ora comprendendo il tempo per pulire a secco la Imperia e la cucina, e quello che non si è consumato subito è finito imbustato in freezer da dove in settimana passa direttamente alla pentola per essere pronto in sette minuti.
Volete provare ?