La Casa della Pasta Fresca – La nascita
Tutto è iniziato con il teatro. Lo so, non ho una faccia che “buca lo schermo” e nemmeno che “sfonda il palcoscenico” ma nel mio immaginario sognavo di lavorare dietro le quinte che ne so, di un Teatro alla Scala o di uno Strehler a caso…
Purtroppo lavorare nello spettacolo è come lanciarsi da 5000 metri senza aver collaudato il paracadute. Mi sono ritrovata ad un palmo di naso da terra, così prima di schiantarmi ho optato per un piano di emergenza: avrei creato qualcosa di mio.
Già nel DNA di famiglia c’era una vocazione commerciale, nonni con osteria-drogheria ad Oriano, genitori con impresa ad Arona, la figlia non poteva certo scegliere diversa carriera. Il caso, il fato, il destino o altra definizione più colorita si voglia, ha voluto che l’attività bussasse alla mia porta proprio nel vero senso del termine perché casa e lavoro si trovano a cento metri di distanza raggiungibili con due energiche falcate.
La scommessa più difficile è stata prendere in mano un ristorante self-service, fino a quel momento considerato “mensa” e rivalutarlo soprattutto nel suo laboratorio di pasta fresca dove la produzione settimanale era limitata a piccole quantità di gnocchi e ravioli.
Le mie doti culinarie si erano precedentemente già manifestate con un tirocinio presso un noto ristorante del Lago, ma avere a che fare direttamente con una macchina per la produzione di ravioli è stata come una battaglia tra Davide e Golia: io piccina di fronte ad una bestia meccanica considerata oltretutto un pezzo di antiquariato.
A poche settimane dal mio arrivo mi si lanciò una sfida: ero così smarrita che secondo quel tale non sarei arrivata a Pasqua. Ad una provocazione del genere suppongo che buona parte delle persone reagisca alla mia stessa maniera. Mi rimboccai le maniche, mattarello sotto il braccio, mestolo nell’altro e tirai fuori tutta la grinta possibile per farcela nella mia missione: sconfiggere la bestia meccanica, migliorare la qualità dei prodotti proposti e presentarmi ai sestesi come la novità in grado di far dimenticare la “vecchia mensa vicino alla posta”.
Quel tale perse la sfida. Sono già passate 6 Pasque e ancora mi trovo qui, la macchina dei ravioli è stata sostituita con una di più moderna fabbricazione e la produzione di pasta fresca si è così moltiplicata che l’area dedicata alla lavorazione ha dovuto traslocare in uno spazio più ampio dove diverse persone si dedicano ogni giorno a fornire a pubblico e privato la “pasta quotidiana”.
Mi sono ripromessa che il giorno in cui smetterò di metterci il cuore in ciò che creo cederò il posto ad altri, nel frattempo il cuore lo imprimo anche sul raviolo che dedico alla città che mi ha dato i natali, il Cuore di Sesto creato da me appositamente per festeggiarci e dirci quanto siamo buoni.
Vi invito tutti quanti a venire a trovarmi, magari mentre fate la coda alla posta o mentre siete al semaforo in attesa del verde, lo so, il parcheggio è in po’ complicato da trovare ma non prendetelo come scusante, io vi aspetto per una degustazione dei miei ravioli.
A proposito mi presento, io sono Susy (e NON Giusy!!!) …quella della pasta fresca.
Grazie per l’interessamento.
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